Ironia e irriverenza sono gli strumenti che permettono a Claudio Destito di ipotizzare una mostra che mette in relazione lo scultore Messina e l’omonimo latitante mafioso, Matteo Messina Denaro.

Destito fa dialogare le opere della collezione permanente del Museo – che evocano la presenza dell’artista, scomparso nel 1995, in quello che fu il suo Studio Museo – con sculture da lui realizzate, che restituiscono invece l’assenza del latitante attraverso meccanismi ironico concettuali, in un percorso che si sviluppa, in un gioco di presenze e assenze, attraverso le sale dello Studio Museo.

La mostra si inserisce nel palinsesto de La Bella Estate del Comune di Milano.