ECOPAS - Ecologia Partecipativa in Senegal

Il progetto si propone di rendere protagoniste le organizzazioni della società civile della regione di Dakar nei processi di governance e di sviluppo sociale attraverso il coinvolgimento dei cittadini nella gestione ambientale.
In particolare ECOPAS intende rafforzare e conciliare tutti gli sforzi ecologici di 4 Comuni della regione della capitale: Sam Notaire, Ndiareme Limamoulaye, Whakhinane Lanzat Nimzatt e Yeumbeul Nord.

I beneficiari diretti del progetto sono 2.000 giovani, 4.000 donne, 400 organizzazioni della società civile, 200 MIV (Micro Imprese Verdi), 200 decisori (politici locali, tecnici dei Comuni, funzionari della Direzione e delle foreste).

Il Comune di Milano è coinvolto nella mappatura del sistema del cibo nelle aree di progetto, supportando dal punto di vista metodologico e redazionale la realizzazione della Cartografia del sistema alimentare e dell’Atlante complessivo delle mappature previste.

I partner sono:

●    CISV (capofila),
●    FONGS,
●    SUNUGAL,
●    Hydroaid,
●    Direzione delle acque e delle foreste - Senegal,
●    Comune di Milano,
●    Università di Torino - Dipartimento di Geografia, politica e società,
●    Università di Dakar - Facoltà di Scienze tecniche,
●    Comuni di Sam Notaire, Ndiareme Limamoulaye, Whakhinane Lanzat Nimzatt e Yeumbeul Nord.

Il progetto ha durata di 3 anni (1° aprile 2018 - 31 marzo 2021).

  • Contribuire alla protezione, al ripristino dell'ambiente e degli ecosistemi al fine di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni di Dakar, 
  • Attuare la transizione agro ecologica mediante l’incentivazione dell’uso sostenibile delle risorse naturali come acqua, terra e foresta nel quadro della lotta al cambiamento climatico,
  • Incoraggiare il processo di transizione, osservazione e partecipazione effettiva dei contadini ai risultati della riconversione del settore agro-ecologico come combinazione di interessi economici ed interessi ecologici.
     

  • Diffusione dei risultati degli studi ambientali nazionali e internazionali sul cambiamento climatico tra le organizzazioni della società civile e delle dirette conseguenze di questi sulla regione;
  • Realizzazione di una cartografia del sistema alimentare e dell’Atlante complessivo delle mappature previste (sistema alimentare, idrico e di occupazione dei suoli, istituzioni coinvolte);
  • Formazione continua delle organizzazioni della società civile sui temi della leadership, della rappresentatività e della responsabilità delle associazioni;
  • Elaborazione congiunta tra i gruppi beneficiari di un patto territoriale per la preservazione delle fibre e delle falde acquifere e per la prevenzione dell’impermeabilizzazione dei suoli;
  • Sperimentazione delle biotecnologie per l’orticoltura e per i vivai di rimboschimento;
  • Messa a sistema e rafforzamento delle 120 micro imprese verdi esistenti nei comuni target. Identificazione e avvio di 80 nuovi posti di lavoro “verdi”;
  • Introduzione di MIV “modello” (creazione di orti agroecologici; valorizzazione della produzione di bio-carbone; unità di produzione di bio-fertilizzanti, unità di trasformazione dei prodotti agricoli, depurazione delle acque, produzione di sementi, di piante e compost).

  • Elaborazione e attuazione di una policy territoriale per la protezione delle zone costiere, per una transizione agro ecologica e per l'uso sostenibile di risorse naturali come risultato di un processo partecipativo delle organizzazioni della società civile dei 4 Comuni. Il dialogo strutturato tra i detti soggetti dovrà anche identificare minacce e rischi dovuti ai cambiamenti climatici in corso e le opportunità economiche e sociali per lo sviluppo sostenibile dell’area d’intervento;
  • Rigenerazione e co-gestione della banda degli alberi Filaos da parte delle organizzazioni della società civile dei 4 Comuni nell’ottica di una ricostituzione sostenibile dell'ecosistema; 
  • Miglioramento delle prestazioni di impatto ambientale, economico e sociale delle esistenti 120 MIV (micro imprese verdi) avviate da giovani e donne. Contestualmente vengono creati 80 nuovi posti di lavoro "verdi" in un'ottica di sviluppo socio-economico sostenibile.
     

Aggiornato il: 31/12/2020