Permesso di costruire - Autorizzazione

La richiesta di permesso di costruire può essere presentata dal proprietario o chi ne abbia titolo (rif. art.20, comma 1 DPR 380/2001).

La domanda per il rilascio del permesso di costruire, sottoscritta dal proprietario o chi ne abbia titolo per richiederlo, deve essere corredata da un’attestazione concernente il titolo di legittimazione, dagli elaborati grafici richiesti, e quando ne ricorrano i presupposti, dagli altri documenti.

La domanda è accompagnata da una dichiarazione del progettista abilitato che asseveri la conformità del progetto agli strumenti urbanistici approvati ed adottati, ai regolamenti edilizi vigenti, e alle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, alle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie alle norme relative all’efficienza energetica (rif. art. 20, comma 1 del DPR 380/2001).

•    Intervento di nuova costruzione (rif. articolo 3, comma 1, lettera e) del d.P.R. n. 380/2001): 

  • costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno della sagoma esistente;
  • urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune;
  • realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo in edificato;
  • installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione;
  • installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee, o che non siano ricompresi in strutture ricettive all’aperto per la sosta ed il soggiorno di turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore;
  • interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’edificio principale;
  • realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato;
  • interventi di trasformazione edilizia urbanistica del territorio non rientranti nelle lettere a),b),c),d), dell’art. 3, comma 1 del D.P.R. 380/2001;

•    interventi di ristrutturazione urbanistica (rif. articolo 3, comma 1,lettera f) del DPR 380/2001);
•    interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso, nonché gli interventi che comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni;
•    varianti in corso d’opera a permessi di costruire che presentano i caratteri delle variazioni essenziali;
•    varianti a permessi di costruire comportanti modifica della sagoma nel centro storico;
•    interventi assoggettati a Segnalazione Certificata di inizio attività per i quali, ai sensi degli art. 22 comma 7 e 23 del DPR 380/2001 è facoltà dell’avente titolo richiedere il rilascio del permesso di costruire;
•    interventi realizzati in assenza di permesso di costruire, o in difformità da esso, ovvero in assenza di SCIA nell’ipotesi di cui, all’art. 23,comma 1 del DPR 380/2001, o in difformità da essa, qualora i suddetti interventi risultino conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della richiesta.

Gli interventi edilizi di cui sopra, in attuazione del Piano di gestione del territorio (PGT) o del regolamento edilizio, possono essere realizzati con modalità diretta o con modalità diretta convenzionata . Per maggiori dettagli vedere servizio Attuazione PGT.

Consultare le informazioni riportate nella pagina relativa al Pagamento dei Diritti di segreteria

Ulteriori ed eventuali costi sono quelli relativi al contributo di costruzione e alla monetizzazione qualora l’intervento edilizio riguardi anche il cambio di destinazione d’uso. 

Per il permesso di costruire è obbligatorio comunicare l’inizio dei lavori. Il termine per l’inizio dei lavori è quello indicato nel permesso di costruire e comunque non oltre un anno dalla data di rilascio. Decorso tale termine il permesso di costruire decade di diritto (rif. art.15, comma 1 e 2 DPR 380/2001).

Può essere prorogata la data di inizio lavori per il permesso di costruire:
La proroga del termine di inizio lavori può essere accordata su richiesta avanzata dal proprietario o chi ne ha titolo qualora i lavori non possono essere iniziati per iniziative dell’amministrazione o dell’autorità giudiziaria (rif.art.15, comma 2-bis DPR 380/2001)

Per il permesso di costruire è obbligatorio comunicare  la fine lavori. 

Il termine per l’ultimazione dei lavori è quello indicato nel permesso di costruire e comunque non oltre  tre anni dall’inizio dei lavori (rif. art.15, comma 1 e 2 DPR 380/2001). Decorsi tali termini il permesso decade di diritto per la parte non eseguita, tranne che, anteriormente alla scadenza, venga richiesta una proroga. 

La proroga del termine di fine lavori può essere accordata su richiesta avanzata con provvedimento motivato, per fatti sopravvenuti, estranei alla volontà del titolare del permesso, oppure in considerazione della mole dell’opera da realizzare, delle sue particolari caratteristiche tecnico-costruttive, o di difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori (rif art. 15, comma 2 DPR 380/2001). La proroga è comunque accordata qualora i lavori non possono essere iniziati per iniziative dell’amministrazione o dell’autorità giudiziaria (rif.art.15, comma 2-bis DPR 380/2001).
La realizzazione della parte dell’intervento non ultimata nel termine scaduto è subordinata al rilascio di nuovo permesso per le opere da eseguire, salvo che le stesse non rientrino tra quelle realizzabili mediante segnalazione certificata di inizio attività ai sensi dell’art.22 DPR 380/2001.

Occorre utilizzare il modulo edilizio unificato e standardizzato in formato PDF compilabile “Comunicazione Fine lavori CFL” , accedendo tramite il collegamento “Moduli edilizi unificati Regione Lombardia” dopo aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali di seguito riportata.

Consultare le Modalità di presentazione dei titoli/comunicazioni 

Il documento con il quale Regione Lombardia, con DGR n. VII/11045 dell’ 8.11.2002 (pubblicata sul B.U.R.L. del 21 novembre 2002, 2° Supplemento straordinario al n. 47), ha approvato i criteri per la redazione dell’esame paesistico dei progetti di trasformazione del territorio lombardo, riguarda la definizione delle modalità per la determinazione della classe di sensibilità paesistica del sito ed il grado di incidenza paesistica del progetto.

Tale metodo, da utilizzare negli ambiti del territorio regionale non assoggettati a specifica tutela paesaggistica, consente di giungere alla definizione del livello di impatto paesistico del progetto che, in prima istanza, viene stimato dal proponente l’intervento e viene valutato dall’ente competente al rilascio dei titoli abilitativi edilizi.

Nel documento si fa riferimento al Piano Territoriale Paesistico Regionale del 2001, fatto oggetto di aggiornamento, modifiche e integrazioni con il Piano Territoriale Regionale approvato da Regione Lombardia il 19 gennaio 2010.

La nuova normativa paesaggistica, nel testo recentemente approvato dal Consiglio regionale (cfr. articoli 35-39 della normativa del Piano Paesaggistico Regionale) , conferma esplicitamente i criteri approvati con le “linee guida per l’esame paesistico dei progetti”: pertanto per tutto il territorio regionale - ad eccezione degli ambiti assoggettati a specifica tutela paesaggistica (per i quali valgono le procedure dettate dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e dalla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12) - è obbligatorio che i progetti che modificano lo stato dei luoghi e l’esteriore aspetto degli edifici siano soggetti ad una valutazione paesaggistica applicando i criteri e gli indirizzi dettati dalla deliberazione regionale.

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva è un certificato che attesta contestualmente la regolarità di un'Impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di Inps, Inail e Casse Edili verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.

Per regolarità contributiva deve intendersi la correntezza nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali ed assicurativi per tutti gli obblighi previsti dalla normativa vigente riferita all'intera situazione aziendale .

Le Amministrazioni pubbliche concedenti sono tenute ad acquisire d’ufficio il DURC non solo nell’ambito dei lavori pubblici ma anche nei lavori privati dell’edilizia, ai sensi dell’art. 90, lettera c, del D. Lgs. n. 81/2008 con le modalità di cui all’art. 43 D.P.R. n. 445/2000.

Pertanto nell’apposito spazio della modulistica regionale unificata e standardizzata relativa al “Modulo Unico Titolare” andranno indicati i dati identificativi relativi all’impresa.

E’ utile precisare che la regolarità contributiva, in quanto materia che riguarda la tutela dei lavoratori, rientra nella competenza del Ministero del lavoro e delle politiche previdenziali, che sono deputati anche a controlli sul cantiere.

Qualora a seguito dell’acquisizione d’ufficio si accertasse l’irregolarità contributiva, l’efficacia del titolo è da intendersi sospesa  come previsto dall’art. 90.10 del D.lgs 81/2008, motivo per il quale verrà emessa sospensione del cantiere con successiva irrogazione di sanzione pecuniaria.

In tema di applicazione della normativa sul DURC alle imprese straniere che intendono esercitare attività edile in territorio italiano occorre distinguere fra:

  • Imprese edili straniere provenienti da Stati Extracomunitari,

  • Imprese edili straniere provenienti da Stati Comunitari.

Le imprese edili straniere con sede in uno Stato extracomunitario che distaccano lavoratori dipendenti in Italia, sono tenute ad applicare l’intera normativa contributivo-previdenziale italiana con conseguente obbligo per l’Impresa e per i suoi lavoratori di iscrizione all’INPS ed all’INAIL e con essa l’obbligo di iscrizione alle Casse Edili e il vincolo al rispetto della disciplina vigente in materia di regolarità contributiva (possesso di DURC regolare);

Alle imprese straniere con sede in uno Stato comunitario che distaccano temporaneamente e legittimamente lavoratori dipendenti in Italia è applicabile la normativa contributivo-previdenziale vigente nel Paese di residenza del lavoratore ovvero dell’azienda. Pertanto tali Imprese non hanno l’obbligo di iscrizione all’INPS ed all’INAIL mentre hanno l’obbligo di iscrizione alla Cassa Edile solo qualora i datori di lavoro comunitari non procedano già a versamenti presso un organismo pubblico o di fonte contrattuale nel loro Paese di origine che garantisca gli stessi standard di tutela ai lavoratori.

Si precisa che l’obbligo di iscrizione alle Casse Edili non sussiste per le imprese francesi, tedesche ed austriache, per le quali i Paesi di provenienza hanno già sottoscritto con  l’Italia, convenzioni bilaterali di reciprocità che prevedono il mantenimento dei versamenti contributivi presso la Cassa di provenienza.

Per maggiori approfondimenti o dettagli relativi a tali adempimenti si rimanda alle informazioni contenute sui portali dei competenti Enti INPS, INAIL E CASSE EDILI.

Si ritiene utile evidenziare che:

  • nel caso di Impresa edile straniera con sede in uno Stato Extracomunitario nell’apposito spazio della modulistica regionale unificata relativa al Modulo Unico Titolare occorrono inserire i codici/matricole INPS, INAIL e Cassa Edile;
  • nel caso di Imprese edili straniere con sede in uno Stato comunitario, nell’apposito spazio della modulistica regionale unificata relativa al Modulo Unico Titolare, considerata la sussistenza dell’obbligo  di iscrizione alla Cassa Edile andrà indicato necessariamente il codice d’iscrizione alla Cassa Edile mentre non ricorrendo l’obbligo di iscrizione all’INPS ed all’INAIL andrà consegnata, la documentazione che attesti la regolarità contributiva dell’Impresa presso gli organi competenti del paese di origine in lingua madre e tradotta in italiano da interprete, previa verifica da parte del Committente nel suo interesse.

Il parere di conformità per la realizzazione del locale rifiuti viene rilasciato dai tecnici Amsa all’interno dell'Area Sportello Unico per l’Edilizia, in relazione agli interventi edilizi presentati in modalità diretta, in modalità diretta convenzionata e nell’ambito degli interventi oggetto di Piani Attuativi.

Nell’ambito degli interventi edilizi  in modalità diretta, il servizio verifica le caratteristiche tecniche del locale rifiuti, mentre per gli interventi edilizi in modalità diretta convenzionata o oggetto di Piani Attuativi, oltre a tale verifica  viene prevista anche quella relativa all’area di conferimento su strada.

Richiamati gli artt. 124 e 125 del vigente regolamento edilizio per i seguenti interventi edilizi:

  • nuova edificazione comprese le sostituzioni edilizie, 
  • gli interventi di ristrutturazione dell’intero edificio, 
  • gli interventi di risanamento conservativo dell’intero edificio, 
  • e tutti gli interventi anche parziali che prevedono l’introduzione di funzioni che comportano un’elevata produzione di rifiuti (ad esempio: ristorazione, pubblici esercizi ovvero quelli in cui si svolge un’attività imprenditoriale tesa anche all’offerta di un servizio, medie strutture commerciali ed altro), 

devono essere previsti locali per il deposito dei rifiuti tali da garantire il decoro dell’edificio e dell’ambiente circostante, per i quali è necessario acquisire il relativo parere preventivo.

Si precisa che le caratteristiche tecniche di detto locale sono richiamate negli artt. 124 e 125 del vigente regolamento edilizio.
Si evidenzia che:
per i progetti presentati in modalità diretta, 

  • per le SCIA e Permessi di Costruire e per le CILA a variante di CILA con modalità digitale attraverso Only One, il parere di conformità viene rilasciato dal tecnico Amsa sull’allegato comune CILA-SCIA-PDC previa verifica della pratica edilizia, unitamente al foglio di calcolo utile alla determinazione della superficie del locale deposito rifiuti, attraverso e-mail.
  • per le CILA presentate con modalità telematica attraverso il portale "impresainungiorno", il parere di conformità sarà richiesto direttamente dagli uffici previa verifica degli allegati necessari; in tal caso la CILA è da considerarsi con richiesta contestuale di atti presupposti.

per i progetti presentati in modalità diretta convenzionata o oggetto di Piani Attuativi:

  • per le SCIA, il parere di conformità viene rilasciato dal tecnico Amsa sull’allegato comune, previa verifica della pratica edilizia e del foglio di calcolo, attraverso e-mail;  
  • per i Permessi di Costruire il parere viene rilasciato dal tecnico Amsa in sede di conferenza dei servizi, ferma restando la necessità  di allegare alla richiesta di permesso di costruire la prevista documentazione al fine del rilascio del parere:  planimetria/e piano/i locale/i rifiuti, planimetrie di tutti i piani, planimetria della/e copertura/e, planimetria della fognatura piano/i locale/i rifiuti, planimetria piano strada dell’area di conferimento e il foglio di calcolo.

Il tecnico AMSA rilascia il parere e fornisce le informazioni preliminari mediante e-mail. 
Indirizzo e-mail: marco.marzinotto@amsa.it

Con i  progetti di opere edilizie di Nuova Costruzione, Ampliamento o Ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione totale o parziale occorre presentare il modello ISTAT/AE.

Si segnala che dal primo gennaio 2011 ISTAT ha stabilito che:

  • si adottano due modelli di rilevazione distinti che unitamente alle relative istruzioni debbono essere scaricati dal sito internet di ISTAT e stampati direttamente dal richiedente poiché l’Istat cessa la distribuzione di modelli cartacei;
  • il campo di osservazione della rilevazione è esteso all'edilizia pubblica, includendo tutti i fabbricati nuovi o gli ampliamenti di quelli preesistenti di cui sono stati approvati i progetti secondo le procedure previste dall'art. 7 del Testo unico per l'edilizia DPR 380/2001.

Per le varianti la presentazione del modello ISTAT è dovuta solo se la variante stessa comporta aumento di volumetria.

Per completezza vedere allegati:

Si segnala che, nei casi in cui è necessario compilare il modello ISTAT,  il codice numerico da inserire al momento della prenotazione on-line è il "Codice Modello".

Per maggiori informazioni: clicca qui. 

Per approfondimenti consultare il relativo Servizio "Richiesta e consegna dei punti fissi"

NON C’È BONUS SENZA SICUREZZA SUL LAVORO
La grande ripresa dei lavori edili ha introdotto nuove problematiche di sicurezza che, se mal gestite, espongono il cittadino/committente a contestazioni di carattere civile e penale:

  • la presenza di imprese e professionisti poco esperti o migrati da altri comparti produttivi;
  • maestranze, attrezzature e materiali sottodimensionati rispetto alle richieste di mercato con conduzione a singhiozzo dei lavori a seconda della loro disponibilità;
  • imprese non idonee, ad esempio imprese che svolgono mera intermediazione di manodopera o appena costituite per sfruttare il momento contingente.

Quando vengono realizzati lavori edili o di ristrutturazione, i singoli committenti privati (nel caso di lavori condominiali i condomini committenti che determinano le scelte dell’assemblea) hanno un ruolo di responsabilità fondamentale per l’indirizzo verso lavori gestiti in sicurezza e professionalità.
L’accesso ai bonus fiscali è subordinato al rispetto della normativa di sicurezza sul lavoro da parte del committente.
Infatti tra le cause di decadenza dei bonus c’è la violazione di alcuni obblighi del committente (o del suo alter-ego, il Responsabile dei Lavori) in merito alla notifica preliminare e alla nomina dei coordinatori per la sicurezza.

GESTIRE E NON SUBIRE I LAVORI: RUOLO DEL COMMITTENTE E DEL GENERAL CONTRACTOR
E’ divenuta consuetudine che il committente affidi tutti i lavori “chiavi in mano” ad un general contractor (che assume quindi il ruolo di impresa affidataria, definizione di legge) ritenendo con questo di non avere più responsabilità e doveri di controllo sulla sicurezza del cantiere. Questa presunzione è errata, perché il committente può trasferire i suoi obblighi, ma solo nominando formalmente un Responsabile dei Lavori (RL), che lo sostituirà nelle responsabilità sulla sicurezza del cantiere. Ovviamente, per quanto non ci siano requisiti tecnici per la nomina del RL, la persona individuata deve avere competenze, capacità e poteri adeguati all’incarico.

A CIASCUNO IL SUO RUOLO
Un ruolo importante del committente (o il RL se nominato) è la verifica dell’idoneità delle imprese individuate per eseguire i lavori, che devono essere tecnicamente idonee e non solo quelle al momento disponibili. Tra i requisiti di idoneità ad esempio:

  • dispone di lavoratori regolarmente assunti;
  • ha una specifica competenza tecnica;
  • ha un’organizzazione adeguata per la attività da svolgere;
  • dispone di idonee attrezzature di lavoro e di dispositivi di protezione individuale.

Quando è previsto l’intervento di più imprese (praticamente sempre, in lavori con bonus fiscali di importo significativo), i lavori devono essere coordinati da professionisti incaricati dal committente: i Coordinatori per la Sicurezza in progettazione (CSP) ed esecuzione (CSE).
Se il committente individua una impresa general contractor (affidataria) deve verificare ed esigere che questa eserciti il suo ruolo di gestione operativa del cantiere, con controllo del livello di sicurezza in tutte le lavorazioni svolte sia dai propri lavoratori, sia dai subappaltatori, non limitando le proprie funzioni ad un mero compito di intermediazione amministrativa e commerciale.

Come si presenta il Permesso di costruire - Autorizzazione

  • Online

Accedi al servizio

E' prevista la presentazione telematica attraverso il portale SUE "Impresainungiorno".

Accedi al servizio

Aggiornato il: 02/10/2023