I temi di Francesco Messina: la danza

La produzione di Messina si caratterizza, fin dagli esordi, per il riferimento alla tradizione classica, antica e rinascimentale. Questa predilezione convive con la ricerca di un linguaggio moderno, di volta in volta elaborato nella consapevolezza del proprio tempo e continuamente aggiornato.

Nel corso della sua lunga carriera di scultore, Francesco Messina si esercita e concentra su alcuni temi che indaga in profondità e approccia da diversi punti di vista.

Conosciamoli attraverso le sculture della collezione permanente dello Studio Museo.

 

I temi di Francesco Messina: la danza

Il tema della danza e della rappresentazione del corpo delle ballerine si afferma nella scultura italiana nel secondo dopoguerra soprattutto grazie a Giacomo Manzù, prima con "Bambina sulla sedia" del 1947, in cui ritrae una giovane danzatrice seduta a riposo con indosso le scarpette da ballo, poi con la serie "Passo di danza", ispirata alla moglie Inge Schabel Manzù.

Nello stesso periodo, anche Francesco Messina inizia a indagare questo soggetto di grande successo, stimolato dai grandi esempi francesi, come Degas e Matisse, per esempio nella "Danzatrice a riposo e accovacciata" del 1945 dello Studio Museo.

Lo scultore intensifica la sua attenzione verso questo soggetto soprattutto a partire dal 1967, quando inizia a ritrarre dal vivo la giovanissima Aida Accolla, futura étoile del Teatro alla Scala. 

Aida Accolla posa per Messina per molti anni, diventando modella per molti dei bronzi dello Studio Museo con questo soggetto che, ben presto, diventa quasi un pretesto per esercitarsi sulle possibilità del ritratto del corpo in movimento.

Il tema della danza infatti si inserisce in una ricerca più ampia sul corpo, femminile innanzitutto, e sul movimento: nella serie, Messina lavora indagando piani, volumi, superfici, effetti di luce e tensioni muscolari. Insiste, con una certa ossessività e ripetizione, elaborando variazioni quasi infinite, sperimentando soluzioni a riposo fino alle posture più innaturali in piccoli bronzi dalle forme scarnificate e dalla superficie vibrante.

Alcune celebri danzatrici – Aida Accolla, Carla Fracci e Luciana Savignano – sono ritratte anche in altri materiali, come il gesso e la terracotta policroma, all’interno di una ricerca espressiva basata sull’uso del colore, anche molto vivace, che sono oggi tra le opere più interessanti dello Studio Museo.

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